Dal nostro caro amico fraterno Giuseppe Dragotti

Esistono casi di persone che, in buona fede, credono realmente nelle loro esperienze (anche se non realmente effettive), spinte così in apparenza da un movente altruistico e di servizio. In quest’ultimo caso, anche se l’intento può essere positivo, il risultato di solito non è lo è mai. Ingannate dal piano astrale, in realtà, tali persone non godono di una vera spiritualità, in quanto non posseggono né l’onniscienza, né la saggezza, né comunque un vero contatto con il divino, tale da aiutare se stessi o gli altri.
In tutti questi casi, come disse il Cristo, sono “dei ciechi che guidano altri ciechi” ed il risultato non è di certo cambiato negli ultimi duemila anni, finiranno infatti “entrambi nella fossa”. Alla fine, quindi, chi ci rimette realmente sono le migliaia di persone che credendo a questi impostori e ad ogni loro minima parola, sprofondando sempre più nell’ignoranza e nell’illusione, non giungendo così a quell’espansione di coscienza della buddhità o della mente illuminata, tanto ricercata.
Lasciatemi dire, per esperienza personale, che la maggior parte di coloro che credono di poter canalizzare insegnamenti o di innalzarsi il fuoco kundalini, è spesso preda di allucinazioni di vario genere. A volte, cadono vittima del subconscio, oppure di aspirazioni e desideri repressi, che vengono dall’attuale vita o da quella precedente, o ancora di ambizioni della personalità stessa, di un contatto telepatico con altri uomini o con anime disincarnate, non più evolute di loro e spesso di grado anche inferiore.
Dall’articolo di Daniela Gambino

http://nonsoloangeli1.blogspot.it/…/semi-di-luce-per-lumani…

Ma come riconoscere quando questi fenomeni nelle persone sono avvenuti realmente o sono semplicemente vittime della loro personalità egoista ed illusa?
Il primo metodo, è quello di osservare il loro comportamento quotidiano e non tanto le parole che professano. Osservando il loro modo di reagire nelle situazioni più difficili e drammatiche. Osservando se l’amore di cui tanto si vantano è conforme alle azioni pratiche e volto in modo impersonale ed altruistico, senza distinzione alcuna, basata sul piacere o non piacere, sulla simpatia o antipatia. Osservando, quindi, il loro potere di discernere e anche se l’impulso che li muove all’azione, sia dettato dalla personalità ancora egoista ed egocentrica e volto all’esaltazione di sé e delle proprie esperienze personali e spirituali, oppure da un vero impulso animico.
Ricordate: i discepoli sono così occupati a insegnare la verità, che non hanno né tempo né voglia di parlare di se stessi. “Si dice che le esperienze spirituali più profonde e più intime non dovrebbero mai essere riferite. È fondamentalmente vero, e non c’è ricercatore autentico che sia minimamente interessato a discuterne. Più profonda e più vitale è l’esperienza e minore è la tentazione di parlarne. Solo i principianti alle prese con un avvenimento teorico, immaginario, ne rivendicano l’esperienza”. (Alice Bailey – “Autobiografia incompiuta” – Il libraio delle stelle). Il primo metodo sarà, quindi basato sulla capacità di osservare e di discernere; sulla propria conoscenza, intelligenza ed intuizione. Dall’articolo di Daniela Gambino

-Abbiamo voluto riportare i passi di questo articolo, dove abbiamo ritenuto opportuno condividere, le cose di cui, abbiamo avuto riscontro e punto d’incontro, con gli insegnamenti ricevuti dal nostro Padre Spirituale…Eugenio Siragusa…La scuola di pensiero, seppur dentro la stessa fiamma, ma espressa con un aspetto diverso, tocca da vicino questo momento della realtà di oggi.
Quindi diffidate tra l’altro, anche di coloro che «espongono» limitandosi poi solo a quello, tanto per iniziare, facendo vedere immagini dai loro profili di Eugenio, e/o dei vari esseri di luce in contatto con Lui, o altro riconducibile a LUI, se non c’è il minimo del presupposto ideale di coerenza e messa in pratica del messaggio…costoro utilizzano, come «specchietto per le allodole» il buon nome di Eugenio Siragusa e la sua opera.

-Infatti Eugenio diceva, come più volte abbiamo pubblicato:

Catania, 25 Ottobre 1952
IL SACRO CONVEGNO E I DISCORSI DELLA DIVINA SAPIENZA.
Il rinato
Nel tempo Eugenio Siragusa:

“Non osate profanare una sola sillaba di cio` che ho scritto”.
“CHE IO SIA VIVO O MORTO, RIMARRETE SCHIACCIATI DAL PESO DELLA DIVINA LEGGE DI DIO”.

Abbraccio TUTTI
Per il Centro Studi Eugenio Siragusa
Filippo Bongiovanni.

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