L’ADRIATICO, CONSIDERATO MITE, E’ STATO TEATRO DI TEMPESTE DAI TEMPI DEL PROFETA GIONA.
UN ANEDDOTO FA NASCERE QUI L’AUGURIO «IN BOCCA AL LUPO».
«La vicenda del profeta Giona è narrata nel grande mosaico del IV secolo che copre la campata della basilica di Santa Maria Assunta ad Aquileia (Udine). Nel particolare Giona viene gettato in mare e divorato da un mostro marino.
Raffigura il profeta Giona: quando la nave che dovrebbe portarlo a Tarsis viene aggredita da una tempesta, Giona rivela ai marinai che è l’ira di Dio nei suoi confronti, per aver disubbidito al suo volere. Allora i marinai, per salvarsi, lo gettano in mare, dove viene inghiottito da un enorme pesce.
Il mosaico è splendido. Raffigura con vivacità la variegata fauna marina dell’Adriatico. Ma quei pesci dalle forme e dai colori allegri, a chi è scampato al mare ispirano solo paura.»
-Ma chi è e cosa rappresenta in realtà Il Profeta Giona..? Anche noi a sua volta, e non per «caso» cogliamo «la palla al balzo» e approfittiamo per dire cosa Eugenio ha detto per Volontà Superiore.
«Chi erano costoro?
Chi erano questi personaggi, che il profeta Ezechiele chiamò Cherubini, Serafini e Troni? Da
dove venivano e quale autorità avevano per dare ordini nel nome di Dio?
Sapevate che Giona, anch’ Egli scelto come operatore, dopo averli incontrati e dopo aver
ricevuto precisi ordini per far conoscere ai Niniviti la Divina volontà di Dio, credendo di essere
preso per un folle, disubbidì, ma che poi, nel tentativo di eclissarsi è stato portato nel ventre di una nave spaziale, di quelle a forma di sigaro che possono viaggiare negli elementi liquidi,e duramente ripreso per ben tre giorni?
Chi erano costoro?
Chi erano questi personaggi, che resero Giona convinto che la sua opera presso i Niniviti
avrebbe avuto successo e non sarebbe stato perseguitato né preso per un uomo folle?
Di quale Divina Autorità erano unti da Dio?
Un altro grande profeta dell’antico testamento di nome Elia, è stato rapito, in carne e spirito,
da un carro di fuoco.
Era proprio un carro di fuoco, quello che rapì il Profeta Elia?
È stato veramente rapito o è stato Elia a salire su una di quelle ruote, che vide il Profeta
Ezechiele sul fiume Kebar?
“Chi sono costoro che volan come nuvole,
Come colombe alle loro colombaie?” (Isaia, 60:8)
Come è possibile tergiversare, nascondendo la verità all’intelligenza umana?
In verità vi dico: che, chi non è sordo e cieco, questa verità la sente, la vede e si rende per
sempre libero dall’ignoranza.
Eugenio Siragusa
18-12-‘65
anche il fisico Paolo Ingrao, lo scrittore Quixe Cardinale, il parapsicologo Dottor Cassoli, il Padre Domenicano Ubaldo Tomarelli ed altri, il religioso ebbe a dire: “Non mi meraviglierei affatto che “la balena” di Giona fosse stata di metallo…”
-Così troviamo nel vangelo di Matteo sul Profeta Giona:
«Allora alcuni scribi e farisei presero a dirgli: «Maestro, noi vorremmo vederti fare un segno». Ma egli rispose loro: «Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona.» (Matteo 12, 38-39)
-E nella Bibbia:
DAL CIELO ALLA TERRA
» CHI SIETE VOI CHE REPLICATE…? TACETE ED ASCOLTATE !»
NON SIAMO SULLA TERRA PER SOLLETICARE I VOSTRI BLASFEMI E BESTIALI ISTINTI NE’ SIAMO PARTIGIANI DI CHI PORTA, VISTOSAMENTE, IL SEGNO DI GIONA.
LA NOSTRA MISSIONE, COME VI ABBIAMO PIU’ VOLTE REPLICATO, MIRA A SALVARE IL SALVABILE E AD INSTAURARE SULLA TERRAI PRESUPPOSTI IDEALI DEL REGNO PROMESSO.
CI PREME AFFERMARVI, ANCORA E SEMPRE, CHE LA VERA PROFEZIA NON FALLA E CHE E’ NELLE VOSTRE MANI, UNICAMENTE NEL VOSTRO RAVVEDIMENTO, MUTARE IL VOSTRO DESTINO GIA’ TRAGICAMENTE ADOMBRATO DA FUNESTI PRESAGI.
IL VOSTRO REPLICARE E’ UNA SFIDA A CHI HA IL DIRITTO DI PROTEGGERE LA STABILITA’ E IL DIVENIRE DELLE COSE CREATE E DESTINATE A NUTRIRE L’ ALBERO DEI CIELI.
L’ OSTINATEZZA CHE VI ANIMA, E CHE PROPONE LA CRESCITA IPERTROFICA DEI VOSTRI DELIRI MATERIALI CARICHI DI VIOLENZA E DI DISTRUZIONE, VI PORTERA’ CERTISSIMAMENTE A DOLOROSE CONSEGUENZE.
NON E’ UTILE REPLICARE A CHI NON E’ REPLICABILE. DOVRESTE GIA’ SAPERLO.
DAL CIELO ALLA TERRA.
Nicolosi 16 Agosto 1980
-Così infine Eugenio:
“La mia attività non cominciò fino a che non fui disposto ad essere programmato
e questo accadde quando raggiunsi i trentatre anni.
Durante questo tempo, ho realizzato la PRIMA e SECONDA parte dell’opera che
mi fu chiesto di sviluppare e che accettai senza condizioni, cosciente della
disubbidienza di Giona.
La TERZA parte della mia attività comincerà alcuni giorni prima della discesa
sulla Terra del FIGLIO DELL’UOMO «.
Eugenio Siragusa
Filippo Bongiovanni