La vita ci è data per cercare Dio !!!

A che cosa servono le Grazie che vi concedo”
Ditemi, Ditemi, cosa vi ho negato quando avete chiesto?
Ho serrato la porta quando avete bussato?
A che cosa servono le Grazie che vi concedo, se non siete capaci di servirvene per divenire come il Padre vi vuole?
Se vi fate circuire dalla pula che vi adombra e vi rende lo spirito debole e la carne ribelle, come potrò rimanere inerte, passivo?
Vi debbo abbandonare e percuotere, per farvi comprendere che siete la Mia Verità, la Verità del Padre, il suo lievito e il suo sale nel Mondo?
Quando, quando vi convincerete che la scelta è caduta su di voi, che questa scelta è il più ambito privilegio che uno spirito vivente possa mai desiderare?
Se il Padre vi abbandonasse, cadreste nel più fitto buio della disperazione e perdereste, per sempre, l’immensa gioia di sedere alla sua Mensa e di guardare il suo Divino volto.
C’è forse una felicità più grande di questa?
Ditemi! Ditemi!
Potrà il Padre gioire, se ancora non avete instaurato nei vostri cuori e nei vostri Spiriti la pace, la saggezza e la consapevolezza di essere coscientemente liberi?
Ditemi! Ditemi!
Dal Cielo alla Terra
Nicolosi, 12 Gennaio 1977 ore 10,25


L’Epifania celebra l’evento della manifestazione di Dio a tutto il mondo.
Il Vangelo di Matteo ci invita a meditare su tale evento proponendoci l’episodio dei Magi ; di loro non sappiamo molto di concreto , ma sappiamo soltanto dove vanno; vanno in cerca del Re dell’Universo; sono un drappello di uomini dotti ,ricchi e stranieri ,che assettati d’infinito viaggiano di giorno e di notte, per città e per deserti e dopo aver superato difficoltà tormentose, trovano colui che cercano.

La vicenda dei Magi e dunque la storia di una ricerca, la ricerca di una verità ,che sola può dare un senso alla vita e alla morte; la ricerca di un Bene che solo può saziare il desiderio di felicità, che nell’uomo è più grande dell’uomo e del mondo intero, la ricerca di un Dio che si è fatto vicino e accessibile.
Volendo riflettere alla scuola dei Magi, la loro ricerca di Dio è coraggiosa e tenace ,coronata da felice successo e si contrappone al comportamento di altri uomini del loro tempo e del nostro , che non cercano Dio , o lo cercano male e perciò non lo trovano.
I Magi camminando tra uomini che non si sognano di avere qualcuno da cercare, appaiono come persone mosse da un vento di follia , attraversando paesi dove la gente indaffarata nelle faccende provvisorie di ogni giorno è priva di aneliti a una vita diversa e più alta , sono guardati come persone strane e incomprensibili.
Pensiamo a quelli che trascurano di cercare Dio perché dicono di non sentirne il bisogno; vivono alla ventura, paghi delle realtà terrestri , senza aspirazioni che oltrepassino gli orizzonti di questo mondo; è vero che la loro tranquillità spesso è più ostentata che vissuta e in momenti di sincerità riconoscono che nessuna esperienza potete donare loro tutta la gioia sperata e una dopo l’altra non fecero che aumentare il senso di insoddisfazione e di vuoto che nascondono in cuore.
Ma se davvero fosse qualcuno che, spenta dentro di sé ogni inquietudine della coscienza , avesse raggiunto una pace squallida e inerte allora lì si dovrebbe ricordare il detto di Cristo;
“ Guai ai sazi !”(Lc 6,25 )..guai a chi ha voluto convincersi di avere già tutto ; guai a chi ha soffocato in sé la connaturata nostalgia di una felicità più vera e più duratura.
Ci sono altri e non pochi che non solo non mostrano interesse alcuno per la ricerca di Dio, ma la respingono come assurda.

La esplorazioni scientifiche senza barriere, le applicazioni tecniche sempre più sviluppate e raffinate, la concezione di un’autonomia umana illimitata e spavalda, hanno invaso lo spazio che le culture d’un tempo, più “arretrate” ,avevano lasciato a Dio.


Non c’è più posto per Lui in un mondo dove la scienza e l’organizzazione sociale e politica si ritengono capaci di illuminare ogni problema, di esaudire ogni richiesta, di soddisfare ogni bisogno.
Oggi l’uomo pensa perfino di dover annunciare la” morte di Dio “e così, sentirsi libero di riempire di sé mondo che ha creduto di sgombrarsi dalla presenza di Dio e per questo più giusto e più umano?!
O piuttosto è un mondo dove la libertà individuale agonizza e la violenza dilaga?!


Se l’uomo imparasse a leggere correttamente i segni dei tempi , potrebbe disincantarsi dalla sua illusione di autonomia assoluta, riconoscerebbe insieme con la sua grandezza anche la sua insufficienza; e la consapevolezza sia della propria grandezza , sia della propria insufficienza gli diverrebbero stimolo a cercare Colui di cui è immagine viva, senza del quale non può crescere nella verità nella libertà e nella pace.
Nell’episodio narrato dal vangelo, i magi non sono i soli a cercare Gesù ; sono però, i soli a trovarlo.
Lo cerca Erode e non lo trova; lo cercano i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo e non lo trovano; non lo trovano neppure gli abitanti di Gerusalemme , benché siano rimasti sorpresi e turbati dalle interrogazioni che i Magi avevano rivolte proprio a loro:” dov’è il Re dei giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo “.(Mt 2,2)
Anche queste ricerche infruttuose hanno qualcosa da insegnarci.
Dio non si lascia trovare da chi non lo cerca con cuore retto e sincero !!!
Erode non lo trova; vorrebbe trovarlo ma per ucciderlo , per annientare in cuna un potere rivale è temuto , per eliminare al primo spuntare, una forza capace di opporsi al suo egoismo despotico e di smascherare la sua ipocrisia feroce.


il bambino si sottrae a tutti coloro la cui ricerca , come quella di Erode è inquinata da segrete paure: paura
che la sua grandezza gli costringa a riconoscere le proprie fragilità e limitazioni , paura che il suo amore
inquietante chieda a loro un radicale cambiamento di vita; voglia infrangere legami amati; imponga di
rinunciare a comodi egoistici e a compiaciute ambizioni ; paura che i suoi progetti vengano a scompigliare il
loro e li sospinga su strade ignote, che intimidiscono la loro pusillanimità.


I sommi sacerdoti e gli scribi del popolo non lo trovano e pure essi gli esperti delle Sacre Scritture, ne
conoscono il passo preciso che si riferisce al luogo della nascita del Messia.
Non lo trovano neppure gli abitanti di Gerusalemme benché siano a pochi chilometri da lui ;essi aspettano
una Epifania di potenza una manifestazione di forza, un Messia capace di rovesciare l’assetto politico e
sociale che opprime il paese ; non un piccolo fanciullo indifeso e bisognoso di tutto ..percio sul loro cielo
non brilla nessuna stella che li possa guidare fino a Betlemme, per loro l’illuminare è il segno di salvezza
offerto da Dio è illeggibile, e inaccettabile”.


Come quei cittadini di Gerusalemme così non trovano Dio nel bambino di Betlemme quelli che aspettano di incontrare, non il Dio vivo e vero ma l’immagine arbitraria e accomodante, che essi se ne fanno a proprio piacimento.
Chi cerca un Dio modellato sui propri gusti, chi cerca un figlio di Dio da arruolare sotto le proprie bandiere sociali e politiche, non potrà che finire lontano dalla meta , simile a un viandante che cammina su strada sbagliata.
I Magi, che “ arrivati a Betlemme ed entrati in una casa videro il bambino con Maria sua madre e prostratisi lo adorarono i offrirono in dono oro, incenso e mirra.” (Mt 2,11 )sono l’immagine e la speranza di tutti i veri cercatori da cui Dio si lascia sempre trovare

Trovando Dio tutti coloro che al pari dei Magi hanno l’ardimento di lasciare il paese delle care compagnie e elle quiete abitudini , di uscire da una vita superficiale pigra , senza rinnovamenti , pur di ubbidire alla voce della coscienza pur di seguire una illuminazione interiore; trovano Dio tutti coloro che come i Magi, sanno guardare anche in cielo e aprire il cuore a una luce e a una forza che solo da lassù possono venire e che sono date infallibilmente a chi le chiede con cuore sincero.
La fede non è un frutto di ragionamenti, anche se la ragione può e deve dimostrare che credere e ragionevole.


Riconoscere nel bambino di Betlemme il “gigante dalle due Nature” come diceva Sant’Ambrogio -natura umana e natura divina- non è possibile a nessun uomo, senza la grazia Dio solo ci può fare credenti , ma tali non ci fa senza la nostra collaborazione.
Trovano Dio coloro che come i Magi per amore della verità non temono di sfidare l’oppressione della mentalità dominante e non si lasciano intimidire dalle derisioni e dalle sopraffazioni di quelli che vivono esclusivamente ricurvi sulla terra e non possono tollerare l’opera di chi anche dall’alto trae ispirazione per promuovere valori umani a servizio di una società pluralistica trovano Dio anche molti che non hanno chiara coscienza di averlo trovato.


L’uomo non sa tutto di sé, né tutto il bene né tutto il male ;talvolta sotto affermazione di incredulità palpita un cuore aperto alla fede; ci sono persone che straniere come i Magi, agli esterni ordinamenti del “Popolo della promessa “non possono essere sociologicamente annoverati tra i suoi membri eppure vi appartengono e se la loro appartenenza è invisibile agli occhi di tutti e ai loro stessi occhi , non per questo è meno reale , anzi è più reale di quella di tanti altri che non senza leggerezza , incoerenza ipocrisia si sono fatta la certezza di essere credenti.


Essi trovano Dio mediante la loro stessa limpida e inflessibile decisione di servire la verità , dovunque essa appaia; non importa se per il momento “ignorano che la verità è Qualcuno “.(Gv.14,6).
Lo trovano mediante il loro saldo proposito di non sottrarsi mai al proprio dovere qualunque ne sia il costo, non importa se non sanno che fare il proprio dovere è il vero modo di amare Colui che per loro è ancora un “Dio ignoto”.


Lo trovano mediante il loro atteggiamento di solidarietà , di giustizia , di fraternità con tutti e particolarmente con i bisognosi, anche se non pensano che c’è Uno che si è identificato con gli umili e con gli ultimi.


Lo trovano anche nel fatto della loro stessa ricerca instancabile.
Scrive uno di questi incoraggianti cercatori di Dio:
“ io lo cerco sempre , lo cercherò ancora per dieci , per vent’anni, per tutto il tempo che avrò da vivere ;temo di non trovarlo mai , ma non per questo posso cessare di cercarlo ! Forse Dio, se esiste, gradirà il mio sforzo.
Sant’Agostino li direbbe:” non lo cercheresti, se non l’avessi già trovato’.
Cristo doveva pensare a tutti i credenti anonimi e inconsapevoli quando affermo:
“Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo”( Mt. 8 11 ) e” sarà una
sorpresa è una scoperta per loro stessi” Mt 25, 40.
E allora , tutta la lezione che ci viene dall’episodio dei Magi , può essere riassunta così: bisogna cercare Dio per trovarlo e dopo averlo trovato bisogna cercarlo ancora, per trovarlo più profondamente.


Con Amore nella Sua Luce
Isa del Sole

per il Centro Studi Eugenio Siragusa
Epifania 2023

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