SCIENZA E CALCOLO DELLA PREVISIONE

«Nessuno sa il giorno è l’ora» disse il Maestro Cristo-Gesù ai suoi discepoli, quando gli domandarono sulla fine dei tempi, ma è anche vero che egli inoltre aggiunse:
«Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Imparate dal fico questa similitudine: quando già i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte.»
(Citazioni tratte dal Vangelo di Matteo)

Ho voluto pubblicare per conoscenza di tutti quanto leggerete sotto per riproporre a seguito dei comunicati di Eugenio, resi noti in altre circostanze analoghe.

ISAAC NEWTON E IL GIUDIZIO UNIVERSALE DEL 2060
Un articolo apparso su Repubblica nel 2007 svela un lato oscuro del grande scienziato inglese, mostrando tra l’altro come scienza e superstizione non siano così separate.
“Era un razionalista sir Isaac Newton. La leggenda, si sa, lo vuole sdraiato sotto un albero quando, colpito da una mela elaborò la teoria della gravità dei corpi. E se Newton è considerato il padre della scienza moderna è proprio perché le sue teorie sono nate dall’osservazione empirica della realtà.
Ma è di mano sua la lettera che viene esposta a Gerusalemme in questi giorni. Una lettera che, sulla base delle sole scritture bibliche, preannuncia la fine del mondo. E, con precisione scientifica, ne fissa la data nell’ Annus Domini 2060.
La lettera (…) datata 1704, appartiene a un ricco collezionista di manoscritti scientifici e non veniva esposta al pubblico dal 1969. oggi è il pezzo forte di una mostra allestita presso la Jerusalem’s Hebrew University dal titolo accativante, Newton’s Secrets.
E infatti il fondatore della fisica e dell’astronomia classiche – almeno fino a quando l’avvento della teoria della relatività non ha stravolto le fondamenta scientifiche di queste discipline – coltivava un suo lato oscuro. Personalità complessa e curiosa, Isaac Newton era mosso da una grande passione per la faccia misteriosa della realtà, quella che la scienza ha sempre bollato di “superstizione”: l’alchimia come il millenarismo, la possibilità di trasformare i metalli più vili in oro lucente e il calcolo matematico per prevedere il giorno dell’Apocalisse.
E questa inquietudine scientifica si è accompagnata a un amore per lo studio dei testi sacri che ha fatto dello scienziato anche un discusso teologo (considerato eretico negli ambienti ufficiali).
Così, studiando i versi del libro di Daniele, proprio l’autore dei Principia mathemetica ha calcolato che il mondo sarebbe scomparso esattamente 1260 anni dopo la fondazione del Sacro Impero d’Occidente.
Il calcolo si basa sulla durata presunta della corruzione della Chiesa, calcolata a partire dall’inizio del potere temporale del papa – che nell’ 800 d.C. incorona Carlomagno Imperatore del Sacro Romano Impero – e per un periodo indicato dal profeta Daniele in 7-25 e 12-7, dove si legge: “per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compieranno”.
Da tali parole Newton estrasse la cifra 1260, equivalente a un anno (1), due anni (2) e la metà di un anno (6 mesi).
Una fascinazione, quella per la fine del mondo e per le teorie escatologiche, che l’ha accompagnato durante tutta la sua vita di scienziato: pare che in 50 anni di attività il il professore di Cambridge abbia scritto più di 4500 pagine sul tema delle profezie. Una questione etica lo muoveva: l’idea che anticipare il futuro ci avrebbe consentito di evitare errori, guerre e disastri. Che la profezia avrebbe salvato il bene, insomma, almeno fino all’ultimo giorno. E così si accumulavano i fogli fitti di calcoli e congetture sulla data più probabile del giorno del Giudizio. Senza che mai, però, arrivasse a fissare un anno preciso. Ragioni di prudenza, di responsabilità o forse semplicemente di coerenza scientifica. Fatto sta che a un certo punto, proprio pochi anni prima di morire, si convinse che la data poteva essere ricostruita con esattezza a partire dalle parole del profeta Daniele. Informazioni di diretta provenienza divina – almeno secondo Newton – messe nero su bianco.
Lo scienziato scrisse quella data, 2060, nella lettera che oggi viene mostrata a curiosi ed esperti. Un testo che già qualche anno fa suscitò l’interesse del mondo scientifico e, soprattutto, dei mass-media, ma che solo oggi è possibile vedere e leggere coi propri occhi. Dopo un lungo viaggio che portò le carte – quelle teologiche, profetiche ed eretiche – dagli archivi della famiglia Newton agli uffici londinesi di Sotheby’s, nel 1936, fino alle lontane sale della Jewish National and University Library”.
(La repubblica , 18 giugno 2007)

Ho scritto il 23 agosto 1990 alle ore 16:00:
È stato detto, scritto e tramandato: “nessuno conosce il giorno e l’ora”, ma i segni ci sono.
Si evidenzia sempre più che il giorno e l’ora si avvicinano. La babilonia, la grande babilonia si manifesta con tutta la sua carica di perdizione, di morti e di irreversibile autodistruzione di ogni forma e di ogni sostanza. I nefasti segni indicano chiarissimamente che la Santa Ira del Padre, giusta e gloriosa, sta per scatenarsi.
La degenerazione ha superato di molto quella di sodoma e di gomorra.
I grandi e tragici guai non possono tardare ancora per molto tempo.
Tutto è nel vertice del male ed ogni cosa, uomo compreso, è sull’ onda dell’era della morte.
Il giorno e l’ora potrebbe essere domani.
Eugenio Siragusa
Nicolosi, 23 Agosto 1990

Tenetevi sempre pronti e attenti
I segni vi saranno dati al giusto momento. Sarete particolarmente sensibilizzati e guidati. Sarete resi coscienti di muovervi nella giusta direzione.
Non pronosticate: quello che deve avvenire avverrà. «Nessuno potrà conoscere il giorno e l’ora», ma tenetevi sempre pronti e attenti.
È stato detto: «verrò come un ladro nella notte». Dovreste già sapere il perché è stato detto.
Il non salvabile non potrà essere salvato. Ciò che dovrà rimanere rimarrà e ciò che dovrà sopravvivere sopravviverà.
A nessuno sarà data la possibilità di poter decidere diversamente.
Tenetevi sempre pronti e attenti. Perseverate ed abbiate fede.
I guai sono imminenti e i segni prossimi a manifestarsi.
Rimanete saldi nella speranza e predisponetevi, sin d’ora, a distaccarvi dai valori affettivi e possessivi terreni.
Le prove saranno dure per tutti coloro che sono stati segnati per essere sale e lievito della nuova vita e del nuovo mondo.
Pace.Adoniesis
Valverde, 24 Gennaio 1976 ore 5,00

L’Ubbidienza
Non rifiutate le prove a cui vi sottoponiamo. Il nostro programma è quello di abituarvi a recepire attraverso una sintonia istintiva, affinché possiate, in qualsiasi momento, captare il volere delle nostre intenzioni per guidarvi positivamente.
Ubbidite!
La nostra metodologia potrà sembrarvi assurda e inaccettabile, ma per espletare e sviluppare i nostri poteri e trasmetterli a voi, è necessaria. Diremmo meglio: indispensabile.
Ripeto: non pronosticate, ma sensibilizzatevi e rendetevi sempre pronti, attenti e disponibili.
Dovete solo predisporvi e ubbidire.
Pace.
Adoniesis
Valverde, 4 Febbraio 1976 ore 11,20

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