Sulla presenza di Dio…e in generale del testo biblico…

Qualche tempo fa, mi avevano fatto presente questo articolo che propongo alla lettura di tutti. Invito inoltre, ancora una volta, a distaccarsi da delle tendenze «cattoliche» che forse in qualche passaggio l’autore si sofferma o mette in evidenza.
Infine ho colto l’occasione per condividerlo anche con un nuovo e fraterno amico che ho recentemente acquisito, abbiamo costruito su di esso un fraterno dialogo, che anche qui ho reputato opportuno renderlo pubblico…

https://it.aleteia.org/2017/05/09/elohim-mauro-biglino-dio-alieno-critiche/
La tesi del Dio alieno di Mauro Biglino smontata pezzo per pezzo

Sergio:

Caro Filippo avevo già letto questo articolo, ma vedi il punto è sempre lo stesso, chi scrive si rifà al credo, ma comunque a mio avviso non ha importanza, perchè se Dio esistesse davvero nessuno avrebbe motivo di discuterlo e dire, questo significa questo e quella parola significa altro. Il problema sta proprio li, nel fatto che per dimostrarne l’esistenza ( io non so se Dio esista o meno, ma non me ne preoccupo nemmeno) si fanno voli iperbolici per portare la ragione da l’una o dall’altra parte. Il lavoro di Biglino non è dimostrare l’inesistenza di Dio, ma dice una cosa diversa, dice che nella bibbia non ve n’è traccia, poi se esiste è un altra storia. Io ho notato che nonostante gli attacchi nessuno sia riuscito a metterlo minimamente in difficoltà, e questo la dice lunga sui veri contenuti della Bibbia, che ripeto secondo me non si riferiscono a Dio, poi, ribadisco nuovamente, se Dio c’è bene, se non c’è a me non cambia perchè io faccio ciò che voglio e continuerò a farlo, se quando lasceremo questo mondo ci sarà altro, bene, altrimenti sarà come non essere mai nati. Non pensiamoci non perdiamo anni importanti della nostra vita a ragionare su ciò che non ci è dato sapere. Viviamo come se fosse l’ultimo giorno, facciamolo evitando di ferire il prossimo e di fare male in modo del tutto arbitrario agli altri. Picchiamo chi lo merita,cosi siamo Dio e uomini. Personalmente non ho mai sentito il bisogno di seguire questa o quella idea, questa o quella chiesa, la mia mente è la mia chiesa. Se tu credi in Dio, bene non hai bisogno di confutare Biglino. L’altro ieri uno mi ha detto che secondo lui ci sono molte probabilità che la terra sia piatta, bene sai quanto tempo ci ho perso a rispondergli? meno di 3 secondi…dicendogli che: Grazie per il commento, è per aver apprezzato il video, se dire che la terra è tonda per te è un inesattezza….significa essere assolutamente certi che navigatori, astronauti, piloti e geologi, brancolano nel buio e mentono, invece tu no. Siccome non credo che si possa discutere sulla certezza scientifica della sfericità terrestre non andrò oltre con gli esempi poiché mi sembra inutile. Per quel che mi riguarda io conosco la verità… e non mi baso su opinioni personali né sul fatto che alcuni pseudo piloti abbiano detto che la terra è piatta. La scienza non è un opinione… Ad ogni modo ti ringrazio ancora e ti invito a seguirci ancora, se dovessi conoscere il segreto per non far annerire il pesto… Faccelo sapere perché a me annerisce sempre
Se Dio esiste…bene…sempre se….
Filippo:
Mio caro Sergio…la cosa che emerge su tutto questo è proprio l’esistenza di Dio, Infinito e Perfetto, così come Lo chiamano i terrestri . Se poi esiste il problema in chi dice di “studiarLo” ma non «Lo vede» e quindi non Lo può tradurre, esso è solo presente in colui che si imbatte con ciò. Infatti è vero, il Prof. M. Biglino se avesse detto di non aver trovato quel Dio cattolico o istituzionale creato come gli uomini lo hanno fatto a loro immagine e somiglianza, direbbe il vero. Il miglior modo di mettere in difficoltà gli assertori che non portano verso la luce del “risveglio”, è ignorarli in ciò che loro credono di avere ragione e rispondere invece con la logica della coscienza che supera ogni ostacolo creato dal significato che ognuno vuole dare… Sulla terra non esiste solo la Bibbia, il vero testo è stato istituzionalizzato secondo voleri ben precisi, ma ci sono una serie di altri testi che portano a pensare e che convergono tutti su un concetto: l’esistenza dell’ IMPONDERABILE! Invece, LORO, i nostri amici di altri mondi, l’hanno definita LA FORZA CHE FA MUOVERE 150 BILIONI DI UNIVERSI, così risposero al Tenente dell’ U.S. Air Force americana, MEL NOEL, ( autorizzai ad intervistarlo direttamente in America, a quel tempo ero direttore del giornale Nonsiamosoli ) che all’epoca volava con il suo aereo insieme ad altri suoi colleghi nei cieli degli Stati Uniti. Era il 1954… quando vedendo una squadriglia di dischi volanti, sentirono la risposta via radio alla domanda che gli fu formulata ai piloti di quei mezzi extraterrestri che erano entrati in contatto con MEL NOEL e compagni, se Loro credevano in Dio… Infatti, aggiungo che è proprio così…, lasciandoci liberi anche di metterlo in discussione o di non crederci affatto, senza limitarsi a una sola fascia di tendenza, si dimostra come diceva il grande Ermete Trimegisto…DIO INVISIBILE MA VISIBILISSIMO…si concretizza in definitiva, L’ESSERE quello che in realtà E’…L’uomo si renderà conto, solo quando lo vorrà, ed è solo questione di tempo perché possa capirlo, presto o tardi dovrà accettare che non è un’agglomerato di atomi impastati e messi a casaccio che a sua volta occupa uno spazio per soddisfare se stesso o altre esigenze, ma si tratta di qualcosa di molto ben diverso, dove, purtroppo, ostinatamente si sta auto-racchiudendo in qualcosa di mortale e finito…L’UOMO NON PUO’ MORIRE NEMMENO SE LO DESIDERA, LA SUA PATRIA E’ L’ETERNITA’, si lasciano solo le spoglie umane sulla Terra, così come Vuole questa FORZA… Ricordiamo: è come se la formica negasse-ignorasse l’esistenza della foresta dove lei stessa abita occupando uno spazio infinitesimo dentro di essa… «Del Signore è la terra e quanto contiene, l’universo e i suoi abitanti» (Dal libro Salmi 23. 1)

 

L’UOMO NON PUÒ MORIRE, NEMMENO SE LO DESIDERA: LA SUA PATRIA È L’ETERNITÀ
Chi è illuminato dall’Eterna Verità, questo lo sa e non teme la morte.
Vi ingannate quando credete che l’uomo sia l’involucro fisico; vi ingannate, perché non è verità.
L’uomo, l’Io Eterno è dentro il suo mezzo, il suo strumento fisico-sensoriale.
Il corpo altro non è che servitore, collaboratore di colui che spazia nel tempo e nello spazio, fuori del tempo e dello spazio.
Il corpo è il temporaneo abitacolo dello spirito vivente ed operante nella dimensione fisica.
Il vero uomo, quello reale ed eterno non potrà mai, mai morire, mai.
La morte del corpo è la causa del suo trasferimento in altra sede, in un altro piano operativo sperimentale, in un altro abitacolo idoneo a migliorare le conoscenze, a riabilitare gli errori, ad ampliare la capacità evolutiva, a comprendere sempre più la funzione dei valori complementari che istruiscono il Divenire continuo e la crescita dell’essere macro-cosmico.
Tanti i sentieri e tante le sperimentazioni che lo spirito percorre ed attua. L’Intelligenza e lo spirito sono una sola cosa.
Con Fraterno Amore.
Hoara
Nicolosi, 30 Luglio 1978 ore 10,35

Eugenio Siragusa e la reincarnazione: legge di vita e di verità

QUAL È LA REALE FUNZIONE DELL’UOMO NELL’ ECONOMIA CREATIVA?

È QUELLA DI NASCERE, VIVERE O MORIRE?
COSA ESISTE DELL’UOMO DOPO LA MORTE FISICA?
CHI È L’UOMO, L’INVOLUCRO FISICO O L’ALTRO, QUELLO CHE SE NE SERVE?
COSA È MORTALE IN LUI E COSA NON LO È?
COSA RIMANE DI LUI?
LA SUA IDENTITÀ IMMORTALE PUÒ RISPOSARSI CON UN ALTRO INVOLUCRO DIVERSO DA QUELLO FISICO UMANO?
LA SECONDA MORTE SIGNIFICA PERDERE L’EGO SUM E, QUINDI, LA RETROCESSIONE DELLA SUA IDENTITÀ IMMATERIALE IN UNO SPIRITO COLLETTIVO ANIMALE? (METAPSICOSI).
È VERO O NO CHE L’UOMO È VINCOLATO ALL’IMMUTABILE ED ETERNA LEGGE CAUSA-EFFETTO PUR POSSEDENDO IL LIBERO ARBITRIO?
QUANDO, IN VERITÀ, FALLISCE NEL SUO COMPITO L’UOMO?
CHI, CHE COSA DETERMINA L’EVOLUZIONE DELL’ENTITÀ SPIRITUALE (ASTRALE) DELL’UOMO?
 
PARLIAMONE UN PO’!
LE RISPOSTE A QUESTE NUMEROSE DOMANDE NON SONO DIFFICILI. BASTA CONOSCERE SE STESSO PER AVERLE! ANCHE CONOSCERE SE STESSO NON È IMPOSSIBILE SE SI INDAGA PROFONDAMENTE E COSCIENZIOSAMENTE SULLA PROPRIA, TEMPORANEA NATURA, SENZA MAI PERDERE DI VISTA LA CAUSA, L’ALFA ISTRUITA DALLA SUPREMA INTELLIGENZA DELLO SPIRITO ONNICREANTE SEMPRE PRESENTE E ONNISCENTE, SEMPRE OPERANTE PER IL CONTINUO DIVENIRE DELL’ESSERE MACRO-COSMICO E DELLE SUE INDERROGABILI ESIGENZE.
LEGGE? CAUSA-EFFETTO.
L’UOMO NON È STATO CREATO PER CASO MA PER UN PRECISO SCOPO FUNZIONALE.
IL MEZZO NON È IL FINE. L’UOMO FISICO È UN PERSONIFICATORE DELLA REALE IDENTITÀ IMMORTALE ED ETERNA. LA STRUTTURA FISICA DELL’UOMO NON È LA PERLA MA LA CONCHIGLIA CHE CONTIENE NASCOSTA LA PERLA. È UN BANALE ESEMPIO, VALIDO PER CHI VUOLE INTENDERE.
È COME DIRE: IO NON SONO L’AUTOMOBILE, MA IL PILOTA!
QUINDI È VERO, SENZA MENZOGNA, CERTO E VERISSIMO: L’IDENTITÀ IMMORTALE ED ETERNA CHE COESISTE TEMPORANEAMENTE CON UN CORPO MATERIALE NON PUÒ MORIRE, NEMMENO SE LO DESIDERA, PERCHÉ LA SUA PATRIA È L’ETERNITÀ.
PER L’IDENTITÀ ETERNA ED IMMORTALE O SPIRITO-INTELLIGENZA, O ASTRALE, SOSTARE IN UNA DIMENSIONE MATERIALE SIGNIFICA PERDERE LA SUA REALE LIBERTÀ E, SPESSO, GIACERE ALLE DEBOLEZZE DELLA DIMENSIONE CORRUTTIBILE.
QUESTO AVVIENE SOLO QUANDO SI TRASCURA DI RENDERLA FORTE O QUANDO SI PERDE LA COSCIENZA DI QUANTO È REALMENTE.
SI GIACE NEL DOLORE E NELLA SOFFERENZA QUANDO SI DIMENTICA LA SUPREMA LEGGE CAUSA-EFFETTO. ALLORA LA MACCHINA ED IL PILOTA NON RISPONDONO PIÙ ALLE SOLLECITAZIONI DELLA LEGGE ED IL PERICOLO È GRANDE.
È QUINDI VERO CHE L’UNO E L’ALTRO, IN UNA MEDESIMA COSA, DETERMINANO UNA INCOMPETENZA CHE SVILUPPA UNA SERIE DI EFFETTI.
CIÒ CHE SI SEMINA SI RACCOGLIE.
SE SI SCENDE VERSO LA VALLE, È IMPOSSIBILE ASPIRARE A RAGGIUNGERE LA VETTA. CHI DESIDERA CONSERVARE INTATTA LA SUA REALE IDENTITÀ ED ASSAPORARE LA MAGNIFICENZA DELLE MAGGIORI ALTEZZE CHE PIÙ AVVICINANO AD OGNI COSTO.
CHI NON SI RENDERÀ IDONEO ALL’ANGELICITÀ, NON POTRÀ MAI VINCERE LA MORTE, NON POTRÀ MAI CONOSCERE LA VERITÀ CHE FA LIBERI, LIBERI DAVVERO. LA MATERIA E QUANTO ESSA PROPONE SARANNO LA SUA PRIGIONE SINO A QUANDO NON AVRÀ FATTO INTERAMENTE IL SUO DOVERE, CON ABNEGAZIONE E CON SAGGIA COSCIENZA. ALLORA E SOLO ALLORA, POTRÀ VEDERE IL TRIONFO E GUADAGNARE LA CORONA DELL’ETERNA VITA.
NON C’È EFFETTO SENZA CAUSA.
LA DIMENSIONE DELL’IMPONDERABILE NON PUÒ ESSERE CONOSCIUTA DALL’UOMO SINO A QUANDO NON AVRÀ COMPRESO CHE EGLI È UN EFFETTO E NON UNA CAUSA.
LA CAUSA DI TUTTO, ENERGIA-MATERIA, MATERIA-ENERGIA E QUANT’ALTRO È MANIFESTATO ED IMMANIFESTATO, È LA SUPREMA INTELLIGENZA ONNICREANTE COSMICA. LO SPIRITO DELL’INTELLIGENZA ONNICREANTE UNIVERSALE È L’ARTEFICE DELLA DEITÀ, IL DISPENSATORE DEI SUOI PRODIGIOSI E GENIALI ATTRIBUTI.
NON È POSSIBILE REPLICARLO PERCHÉ È EGLI LA CAUSA DI TUTTO, NIENTE ESCLUSO.
GLI ESSERI DEI NASCONO DALLA SUA LUCE E SONO GLI ESECUTORI INFALLIBILI DELLA SUA INCONTRASTABILE VOLONTÀ, I PERSONIFICATORI DELLA SUA POTENZA, DELLA SUA ONNISCENZA, DELLA SUA ONNIPRESENZA. DIO È IL TITOLO CHE SPETTA, PER DIRITTO, A CHI INCARNA LO SPIRITO CREANTE O SPIRITO SANTO ED ESERCITA IL SUO IRREPLICABILE VOLERE. OGNI UOMO PUÒ ESSERE, POTENZIALMENTE, UN UOMO DIO SE SI RENDE DEGNO DI ESSERLO.
GLI UOMINI FANNO I SANTI, MA LA DEITÀ LA CONCEDE SOLO LO SPIRITO ONNICREANTE O SPIRITO SANTO, O CHI LO INCARNA.
PER OGGI ABBIAMO FINITO. RIPRENDEREMO.
UN AMICO DELL’UOMO
Eugenio Siragusa
Nicolosi, 29 dicembre 1985
HO SCRITTO IL 5 GENNAIO 1986:
LA DIMENSIONE DELL’ESSERE UMANO È LIMITATA. È UNA DIMENSIONE ELEMENTARE.
ESISTONO ALTRE DIMENSIONI DOVE L’ESSERE ESISTE CON ATTRIBUTI E FACOLTÀ SUPERIORI A QUELLI UMANI?
 
PARLIAMONE UN PO’:
L’ESSERE UMANO RARAMENTE RIESCE A PERCEPIRE QUANTO, REALMENTE, LO CIRCONDA E SPESSO CONVIVE CON LUI. LE SUE LIMITATE CAPACITÀ UDITIVE E VISIVE NON GLI CONSENTONO DI INDIVIDUARE E DI RECEPIRE QUANTO, NELL’ASSOLUTO SILENZIO, SI MUOVE INTORNO A LUI. LE MASSIME VIBRAZIONI CON CUI SONO COMPOSTE LE SUPERIORI DIMENSIONI SFUGGONO AL POTERE DEI SUOI LIMITATI SENSI.
NON DOVREBBE DESTARE MERAVIGLIA ALCUNA SE ALL’UOMO DOVESSE CAPITARE DI TROVARSI A FIANCO DI ESSERI E DI MEZZI DI CUI RECEPISCE LA PRESENZA, MA CHE NON VEDE, NON INDIVIDUA, NON SENTE.
SE INVECE GLI ESSERI E I MEZZI ATTUANO UNA MODIFICAZIONE DI FREQUENZE DIMENSIONALI PORTANDOSI SUL PIANO DELLE FREQUENZE DIMENSIONALI DELL’UOMO, ALLORA EGLI VEDE, INDIVIDUA E SENTE. È NELLE POSSIBILITÀ DI QUESTA SUPERIORE DIMENSIONE INSTAURARE UNA SINTONIA DIRETTA TRA LORO E I SOGGETTI CON CUI DESIDERANO ENTRARE IN CONTATTO VISIVO E VERBALE, LASCIANDO EVENTUALI PRESENTI PRIVI DI VEDERE E DI UDIRE.
È QUANTO È SUCCESSO A FATIMA, A GARABANDAL, E SUCCEDE A MEDJUGORJE E ALTROVE.
GLI UFO, DISCHI VOLANTI ED ALTRO APPARTENGONO A QUESTA SUPERIORE DIMENSIONE CON GLI ATTRIBUTI GIÀ MENZIONATI.
È VERO, DUNQUE, CHE L’UOMO DEVE PRENDERE COSCIENZA DI QUESTA REALTÀ AFFINCHÉ SI RENDA CONTO CHE IL PONDERABILE E L’IMPONDERABILE ALTRO NON SONO CHE ASPETTI DIMENSIONALI DIVERSI E COMPLEMENTARI DI UN’UNICA CAUSA.

 

NE ABBIAMO PARLATO UN PO’.Eugenio Siragusa
 
POIMANDRES, 
molti si domandano il perché della vita, a che cosa serve?
Figliuolo mio, è un segreto che ogni individuo deve scoprire da sé.
Quando l’avrà scoperto, allora sarà in grado di apprezzarla e di amarla.
Se si ignora il perché si nasce, si vive e si muore, non si potrà mai dare il valore che la
vita si merita.
L’alto serve e il basso il basso l’alto.
Esistere in un mondo materiale significa acquisire piena conoscenza degli eterni valori
binari operanti nel cosmo.
La materia e lo spirito nascono da un’unica matrice e la collaborazione nel dare e
nell’avere è intensa, continua.
Il perché, figliuolo caro, è in ogni atto che si compie durante il trascorrere del tempo”.
Eugenio Siragusa e l’Intelligenza Cosmica 
 
FIGLIUOLO, le tue Rivelazioni non sono utili a coloro che ancora non possono comprendere. Le Leggi e la verità della dimensionalità manifestativa della materia sono assai diverse dalle Leggi e dalla dimensionalità manifestativa dello Spirito. I piani in cui si manifesta il fuoco della vita non sono simili ai piani in cui si manifesta la Luce dello Spirito. Parlare dell’ordine delle cose che sono legate alla vita terrena è tanto utile, perché edifica e accresce i livelli della consapevolezza e dell’equilibrio mentale di coloro che ancora sono costretti a crescere in statura spirituale. Chi ti ascolta è già cresciuto e meglio comprenderà, ma chi non ti ascolta comprendilo e lascialo crescere. Tu non sei illuminato per rivelare le Leggi della vita, ma ben io ti dico. “Tu sei illuminato per rivelare le Leggi dello Spirito”. In verità, in verità ti dico: “Il gregge è composto da agnelli da tosare e da altri che sono già stati tosati. I primi sentono ancora freddo ed hanno bisogno della loro lana, gli altri non hanno bisogno, perché lo spirito è divenuto come il Sole ed il freddo è fuggito da loro. Io sono il pastore ed Io so qual’è la pecora che deve essere munta per dare il proprio latte. Rallegrati figliuolo perché tu sei il Mio guardiano, colui che bada all’ovile e dal belare degli agnelli muovi il tuo passo affinché tu sappia condurli nel pascolo che ti è stato assegnato da Me che sono il pastore. Tu, certamente, comprendi il Mio dire e pochi altri ancora potrebbero con te scorgere il senso reale delle Mie parabole, ma chi oltre comprenderebbe ciò? Chi crederebbe in ciò, se non è pasto per fanciulli? Loro dovranno ancora crescere ed in verità sono ancora piccoli per poter essere consapevoli delle cose grandi. Lascia a loro la lana, perché è vero che anche per loro verrà il giorno della tosatura, allora saranno cresciuti ma non prima. Raccogli nel tuo recinto chi non ha freddo della morte e delle cose che passano perché io ti dico: “Quelli sono i semi atti a germogliare nel Mio Regno”. Sii benedetto figliuolo e con te gli altri figli che Io amo e che stanno dinnanzi alla verità più pura del Mio Edificio Celeste.
Catania, 9 marzo 1963. Ore 14,30
Eugenio Siragusa
 

La Mano di Dio colta dalla N.a.s.a.

                                                          
La Contemplazione Divina
La vita creata e creante è l’immagine, la forza, la sublime bellezza dell’infallibile ed
affabile spirito primigenio del cosmo.
La vita è frutto dell’amore che genera amore, è la linfa indistruttibile che nutre la luce
che rigenera ogni cosa che vive all’unisono con il grande Architetto del costrutto
eterno.
Comprendere questa eterna verità vuol dire amare e rispettare la vita e renderla
feconda e felice”.

-Eugenio:

Poimandres dimmi: che senso avrebbe la vita se tutto finisse con la
morte?
Sappiate che la vita altro non è che un mezzo che concede ai mortali la possibilità di
evolversi cancellando, con la visione dell’opera del bene, ogni residuo male
dell’oscuro passato.
Questa è la vita, e non è la sola verità che da essa scaturisce, poiché in essa molti
misteri si celano all’occhio del profano.
L’uomo vorrebbe conoscere la verità, ma è bene che non la conosca, che non abbia
piena coscienza del post-mortem.
La caduta del velo di Maya, subito dopo l’abbandono del corpo fisico, rivelerà ad ogni
singola identità una realtà sconcertante, impensabile durante le vacue illusioni della
vita.
Solo allora la verità si rivelerà e con essa il reale senso del perché della vita e della
morte.
Allora, e solo allora, ognuno capirà!”
In verità io dico a voi: è in noi Colui che tocca e vede, eppur noi non tocchiamo né
vediamo. E dico ancora: noi sentiamo Colui che tocca e vede eppur noi non sentiamo
con le orecchie.
Ed infine io voglio dimostrarvi, ciò che è in noi eppur non tocchiamo, non vediamo né
sentiamo, ed Egli è in noi, simile al profumo di fiori.
Ed io, a dimostrazione dico a voi: non è forse Dio Colui che tocca, vede e sente,
eppur non vediamo né tocchiamo?
Non è forse in noi la medesima cosa? Chi pone amore nello spirito, questo
comprendere è facile cosa, simile al comune lavoro della vita.
Son io, ed altri ancora, che avendo amore infinito allo spirito, comprendiamo il suo
fare nella vita di qua e nell’altra al di qua.
In verità io vi dico: vi son due porte da aprire in vita, ed una da chiudere dopo. Or
succede che in vita l’uomo ne apre una sola e l’altra spesso la tien sempre chiusa,
eppur quella che aperta tiene, infin deve chiudere.
Io ed altri che amor allo Spirito abbiamo, teniamo ambedue le porte aperte, poiché
l’una conduce ove gli occhi vedono e le mani toccano, l’altra ove il pensiero vede e il
pensiero tocca. Strano può sembrare tal mia dimostrazione, eppur strana non è per
me ed altri che proviamo tal dolcezza di verità.
Or io vi dico che per conversar con lo Spirito non si usa verba tonante, poiché tal
verba è dell’una porta, ma ben io dico l’Altra poiché è proprio quella che porta al di
qua ove la parola è come silenzioso vento.
Io provo felicità e amore e carità e bontà e sapienza e intelligenza e consiglio e ancor
timore di Dio quando dall’altra porta uscir desìo; poiché quando io tal soglia varco, il
mio conversar, pur silenzioso, è talmente dolce ch’io non sento di rientrar nuovamente
di qua. Eppur di qua rientro, poiché dal conversar apprendo diverse direttive che
convien ubbidire per il timor che in Dio sento. E rientro consigliato e pieno di speranza
e di sapienza e pur sento più che prima Intelligenza, bontà e carità.
Tali cose l’una porta non dà all’animo mio, e perciò, quando dall’altra porta io rientro,
felice e gravido di tanta speranza e amore, i miei occhi divengono alquanto tristi per
ciò che io vedo qua ove al di qua io non vedo eppur son tanto felice.
Or molti mal comprendono tal mia dimostrazione, perché mai hanno aperto l’altra
porta che sta nella vita e per questo mai hanno sentito ciò che io, ed altri ancora,
sentiamo con dolcezza infinita dell’anima.
E per cui ombra di dubbio non abbiamo nel conversar dello Spirito, poiché
l’ammaestramento ci vien per l’altra porta della vita.
Or io dico: che io, quando varcar la soglia dell’altra porta desio, non metto alcun peso
né alcuna fatica, ma soltanto io dico: “voglio!” con tutta la passione e fede dell’anima.
E allor avviene che varco la soglia, eppure il mio corpo rimane nell’una porta ad
attendere quello che dall’altra porta è uscito.
Or questo io faccio, e con gli Angeli dei Cieli trovo conversazione e consiglio. E voi
pensate che io ritornar vorrei a colui che attende nell’una porta? Questo non vorrei
mai più fare se direttive dell’Alfa e dell’Omega non mi dicessero di farlo.
Per cui io dico a voi che quel che è in vita e pur dopo, e quel che di qua sta, sta pur al
di là.
Dio, e voi tal cosa sapete, sta al di là di tutte le cose create, eppur è nelle cose create.
Ed Egli, entrando in noi chiude l’altra porta poiché di là Egli entra. E poiché Egli ha
chiuso la porta di dove è entrato, Lui non la apre sino a quando noi non diciamo:
Apri, mio Dio, l’altra porta della vita perché io possa venerare la Tua potenza ”.
E non basta aver detto quanto io ho chiesto, scrivendo, ma altresì bisogna dar
carattere all’anima e nel medesimo tempo dar pure promessa di operare come è nella
Sua volontà e tener massima fede alla potenza del Suo Regno. Se così non è
disposto, colui che dall’altra porta vuole uscire, quella mai si aprirà fino a quando verrà
l’ora che verrà aperta dal di fuori poiché l’una porta si chiude per sempre.
Allora e solo allora vi accorgerete che nella vita vi son due porte.
Or io vi narro ciò che accade a me quando il desìo mi prese di uscir dall’altra porta per
consenso ricevuto e per volontà espressa. Avvenne così come io racconto:
Un dì io mi trovavo chiuso in una profonda malinconica tristezza senza motivo alcuno.
Eppur mentre io non comprendevo quel che in me si verificava, sentivo agitar
nell’anima mia qualcosa che pareva un consiglio o meglio una forza che m’imponeva
di fermar gli occhi in un punto azzurro del cielo. Là ove io mi trovavo, quando ciò
avvenne, era un luogo silenzioso ove solo il pensiero fa compagnia.
Ed avvenne che gli occhi miei rimasero fermi come morte ed il corpo mio altro lavor
non faceva tranne il muovere il cuor, il sangue ed i polmoni.
Ed io pur rimanendo in tal posizione, vidi aprir l’altra porta, chiuder l’una porta e
questa non per sempre, poiché il cuor, il sangue ed i polmoni ancor lavoravano come
prima che l’altra si aprisse. Or avvenne che chiusa l’una porta io muovevo passo, e
pur non camminavo, ed era tanto veloce quel muovere mio che similmente alla luce io
correvo.
Or avvenne pure che io raggiunsi, senza sentir fatica alcuna, l’altra porta, e come un
fanciullo preso d’un gradito gioco, io tal gioia sentivo e la soglia varcai poiché
consenso ne avevo avuto.
E mentre il corpo era fermo, io ero un altro. Eppur, mentre il corpo rimaneva di qua, io
correvo al di là di qua, muovendomi come volevo.
Né mi servivano occhi per vedere eppur vedevo, né bocca per parlare eppur parlavo,
né orecchi per sentire eppur sentivo, né mani per toccare eppur toccavo, né picco
avevo, eppur io penetravo nelle più dure cose.
E tanta meravigliosa bellezza io vidi, che a me sembra peccato vergar con simile
disinvoltura. Eppur toccai e sentii tante profanate cose che rimasi più volte
meravigliato e accarezzato di infinito amore.
Or io vi dico: che color che non hanno fede in Dio né adorano lo Spirito mai sentiranno
ciò che io sento, poiché non potranno uscir dall’altra porta, ma quella è la porta che
conduce a Dio.
E il giudicar vostro, su coloro che son segnati in fronte, è come una bolla di sapone,
né potrete dichiarar cose migliori poiché l’una porta è la materia, l’altra porta è lo
Spirito. Ed io vi dico in verità: che colui che raggiungerà il tempo per cui l’una porta
dovrà chiudersi per sempre, l’altra verrà aperta dal di fuori.
Sii dunque attento e consigliato a non aver minimo dubbio né pazienza limitata poiché
lo spirito arde in noi se il soffio del nostro amore e della nostra fede lo scuota ora e
sempre.
Noi e l’albero siamo medesima cosa, là ove le radici affondano è l’una porta e là ove
le foglie e i frutti si manifestano, è l’altra porta. Se una e l’altra son medesima cosa,
l’una e l’altra operano per diverso consiglio.
Ravvedetevi dunque, e ponete nell’anima vostra la forza della fede e dell’Amore allo
Spirito di Dio, ed avverrà che l’altra porta che è di speranza e d’amore, verrà aperta
dal di dentro e in vita, per concessione di Dio.
Allora il vostro giudicare su coloro che son segnati in fronte, sarà come la luce del sole
e sull’una porta della vostra vita non busserà il demonio poiché l’altra porta è aperta
ed egli si terrà lontano.
Sii accorto e di ciò ti do grave avvertimento di far mai parola di tutto quello che scorgi nel segreto dell’invisibile.
Eugenio Siragusa e l’intelligenza Cosmica

Il motivo della nostra presenza

Ribadiamo, ancora una volta, per evitare fraintesi ed errate interpretazioni sulla nostra realtà operativa sul vostro pianeta.
Noi siamo ritornati sulla Terra non certamente per imporvi i reali valori della nostra evoluzione, delle nostre incorruttibili leggi sociali, morali e spirituali della nostra, per voi più che fantascientifica, scienza fisica e metafisica, della nostra tecnica ecc. ecc.
Crediamo di avervi già detto, tramite il nostro operatore vivente tra voi, che abbiamo più volte visitato il vostro sistema solare e, in particolar modo, il vostro pianeta offrendo il nostro aiuto per stimolare, il più rapidamente possibile, una evoluzione positiva attraverso la conoscenza delle immutabili verità e della funzionalità dell’energia materia nell’ambito dell’universo.A tal proposito vi ricordiamo ancora che il cosmo è composto da 150 bilioni di universi. Nel remoto tempo e in quello passato prossimo abbiamo tentato di mettere a buon frutto i contatti avuti con i vostri primati, subito dopo il trattamento di modificazione genetica che ha fatto scaturire l’uomo con«L’Ego-Sum».Allora e sino a non molto tempo fa ci classificavano «esseri angelici», «deità venute dalle stelle» e così via.
I beni preziosi che volevamo offrire il più delle volte venivano rifiutati per indisponibilità delle masse abilmente pilotate da coloro che detenevano il potere politico, economico, religioso.
Tutte le sperimentazioni attuate diedero un risultato disastroso provocando un immobilismo nell’evoluzione della specie.
La metodologia di allora è messa in atto anche oggi, in questo tempo e in questa generazione, con le conseguenze ben note a causa di una ferrea congiura del silenzio e del discredito.
È bene si sappia, una buona volta e per sempre, che la nostra presenza riveste motivi ben precisi che, in strettissima sintesi, cercherò ancora una volta di specificare.
La vostra scienza nucleare mette in serio pericolo non solo la vostra sopravvivenza e quella del pianeta che abitate, ma minaccia seriamente la già precaria stabilità del sistema solare a cui appartiene la Terra, con il pericolo di provocare un enorme «buco nero».
Voi terrestri, avete il diritto di arbitrare la vostra esistenza come meglio credete. È nella vostra libertà vivere in pace o in guerra, scegliere di esistere o meno, di edificare l’inferno o il paradiso, suscitare odio o amore. Nessuno, nemmeno il Signore in cui credete, ve lo vieta.
Possedete il libero arbitrio e, quindi, la libertà di scelta tra il bene e il male.
È vero, e presto ne avrete conferma, che non fa parte della vostra libertà arbitrare la Legge dell’Intelligenza Onnicreante e di quanto questa vi ha affidato per servirvi e non per distruggere.
Vi affermiamo, senza equivoci, che non vi sarà concesso il permesso di attentare alla pacifica convivenza e all’armonia delle cose create dal Sommo Architetto del Tutto.
Se tenterete ulteriormente di separare questi eterni ed immutabili valori cosmogonici automaticamente vi autodistruggerete.
La nostra presenza e la nostra opera di sensibilizzazione, in parte affidata ad esseri scelti, mirano a rendervi coscienti di questa realtà, mirano a farvi ricordare quanto avete facilmente dimenticato:«la venuta sulla Terra di un essere luminoso, meraviglioso, saggio, sapiente e giusto che avete massacrato rifiutando così, ancora una volta, l’offerta di un Grande Amore».
La nostra presenza vuole essere un tangibile segno della Sua giustizia.
Vi ricordiamo quanto questo Genio Cosmico disse prima di ritornare nella Sua vera patria: «Non vi lascerò orfani, tornerò in mezzo a voi».
Vi assicuriamo che Egli è già dietro le porte di questo tempo e di questa generazione portante «il segno di Giona» (disubbidienza).
E badate bene, perché non ritornerà per essere giudicato, ma per giudicare; non verrà per offrire, ma per imporre la volontà del Padre Suo, nostro e vostro. Le doglie di questo Suo ritorno non saranno prive di affanni, di dolore e di disperazione per quanti sono rimasti nell’oblio delle dissoluzioni e delle degenerazioni.
Il ravvedimento potrebbe rendere meno pesanti queste doglie.
I tempi si sono già accorciati e i segni, a suo tempo profetizzati, palesi a tutti. Ora sapete il perché siamo ritornati.
Potete facilmente capire chi siamo, da dove veniamo e il discorso che portiamo. Tergiversare, occultare, rimanere passivi e freddi aggrava il giudizio che è già iniziato.
Dall’astronave Cristal-Bell, Hoara 
fraternamente saluta
Eugenio Siragusa
Nicolosi, 22 Ottobre 1985
 
RIFLETTERE – MEDITARE
IL GRAVE ERRORE CHE COMMETTETE È QUELLO DI NON “RELEGARE” GLI EVENTI CELESTI DI OGGI A QUELLI DEL PASSATO. LA VERITÀ È UNA ANCHE SE GLI ASPETTI SONO DIVERSI.
UNICA È LA VOLONTÀ, LA MEDESIMA CHE ISTRUÌ IL PIÙ RECENTE EVENTO MESSIANICO, QUELLO DI GESÙ-CRISTO, SINO AD OGGI ANCORA INCOMPIUTO.
MA È VERO, CERTO È VERISSIMO, CHE I SEGNI DEI TEMPI E CERTE NON COMPRESE MANIFESTAZIONI CELESTI ANNUNCIANO AGLI UOMINI UN PRECISO, INEQUIVOCABILE MESSAGGIO DI MONITO E DI ATTESA.
NON È DIFFICILE CAPIRE DI CHE COSA SI TRATTA SE RELEGHERETE LE MANIFESTAZIONI DEL PASSATO A QUELLE DEL VOSTRO TEMPO E DELLA VOSTRA GENERAZIONE.
CHI STA PER RITORNARE?”
È UNA DOMANDA CHE GLI UOMINI DOVREBBERO PORSI PER NON ESSERE PRESI ALLA SPROVVISTA. SAREBBE MOLTO SALUTARE E MOLTO SAGGIO.
È STATO DETTO, SCRITTO E TRAMANDATO:
VERRÒ COME UN LADRO NELLA NOTTE”.
IO SPERO TANTO CHE VENGA STASERA. COSÌ SOLO IL SALVABILE POTRÀ ESSERE SALVATO.
Eugenio Siragusa
Nicolosi 15 ottobre 1984
Ore 4:00
Il seme deve germogliare da sé
Abbiate serenità.
Il seme deve germogliare da sé.
Ogni Spirito Risvegliato lavori per sé e per gli altri, con il proprio cuore e con la propria anima. Ogni Spirito realizzi se stesso con quanto ha avuto dal Cuore di Dio. Abbiate Fede e lo Spirito Fortificato nella Luce che vi è stata Donata, perché possiate essere Liberi nella Verità. I vostri occhi possono vedere e le vostre orecchie possono udire. La Verità è in voi. Coltivatela e fatela fecondare, affinché Risplenda e Illumini il sentiero di chi, ancora, non vede e non ode. Non fate molti discorsi: Non giovano. Se siete stati illuminati, fate quello che sapete di dover fare e non perdete tempo inutile. Ciò che è stato scritto va letto e serve a tutti. Non è il Messaggero che ha importanza, ma il Messaggio che suo tramite vi giunge. Meditate su quanto vi dico. Per bocca del Mio servo e servo vostro, la Pace sia con voi.
– Eugenio Siragusa

Saragozza Spagna 1977 


 Il Testimone dell’Eterno presente
Filippo Bongiovanni


Approfondimenti
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Confutazione delle tesi di Mauro Biglino sul Nuovo Testamento

La prova scientifica che Dio Esiste
Scienziati hanno confermato l’esistenza di Dio
Le prove che esiste una mente che governa l’universo
L’esistenza di Dio
Siamo figli di una logica non del caos
Il caso non esiste…una forza intelligente che governa tutto
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