Santa Rita da Cascia 22 Maggio

Santa Rita da Cascia, “Donna d’Amore”, al secolo , Margherita Lotti, nacque in una terra nella quale l’odio si era talmente sedimentato che le leggi regolamentavano la “ vendetta”, e la “ pacificazione” era diventata un mestiere.

Rita visse una settantina d’anni; si sposò all’età di quattordici anni, ebbe due figli e dopo l’assassinio del marito, per quarant’anni fu suora; negli ultimi quindici anni di vita monastica ebbe la fronte segnata dallo stigma di una spina.

Numerosi furono i suoi prodigi , numerosi gli eventi che la resero “ la donna di Diamante” ma io, mi vorrei soffermare al primo in assoluto e al più semplice , che segnò la vita a molti…

…che sia un caso che proprio in questo periodo ricordiamo la giornata mondiale delle api?!(20 Maggio)

Si ricorda che al quinto giorno dopo la sua nascita, mentre stava nella culla, furono viste cinque api bianche uscirle dalla bocca più volte, e più volte, tornarvi.

Cinque api, cinque, come le piaghe di Cristo.

È certo un’indicazione significativa per una lettura simbolica: in vita sarà punta con la spina amorosa e soave della Corona di Gesù Cristo.

È di Sant’Ambrogio, una delle prime omelie sulle virtù delle api, proposte come modello di vita:

“Fate che il vostro lavoro sia simile a quello che viene svolto in un alveare, perché la purezza e la castità devono paragonarsi alle api laboriose modesti e continenti.

L’Ape si ciba di rugiada, non conosce i vizi della sensualità e produce il miele prezioso”.

Ancora più esplicitamente, Bernardo di Chiaravalle ritiene che le api siano una rappresentazione simbolica dello Spirito Santo.

E questo si spiega con la presunzione scientifica medievale, che fossero asessuate e si riproducessero:”pur mantenendo la loro naturale verginità, miracolosmente”.

Da qui , l’uso della cera come “ simbolo della illibatezza della Vergine Maria.

Le Antiche Leggi del Galles dicevano:

“L’Origine delle Api è il Paradiso”.

Esse discessero sulla terra a causa dei peccati degli uomini e Dio le benedisse con la Sua Gloria”.

Un’identico scenario, per il dolore inflitto a una divinità, era stato poeticamente delineato tremila anni prima da un’orazione egizia , per la quale, le api sono le lacrime del Dio Râ , discese dai suoi occhi umidi fino al suolo”.Anche Râ era stato offeso dai peccati degli uomini; e le api esiliate sulla terra, vi avevano costruito la loro dimora” riempiendola con i nettari dei fiori di ogni genere di pianta”.

Questo duraturo valore simbolico delle api, acquistò ai tempi di Rita, uno spessore commisurato all’urgenza di riscatto della fede; il che valse certamente a influire sui tanti significati attribuiti nei secoli, all’episodio.

Lo si è interpretato come premonizione della spina, come anticipazione della vita monastica di Rita, come profezia di un’esistenza prodigiosa..ma mentre la fantasia dei devoti più colti si esercitava intorno a tali significati, quella dei più semplici, avvertiva la necessità di dare al miracolo, risvolti di una maggiore concretezza.

Nacque così la storia del contadino che, mietendo in un prato, poco distante della culla di Rita, si era tagliato profondamente una mano con la falce.

L’uomo stava lasciando il campo in fretta in cerca d’aiuto, poiché perdeva molto sangue, ma nel passare accanto alla bambina si accorse delle api che le ronzavano in viso.

Allora fermatosi, le allontanò con un gesto della mano.

Queste volarono via, volteggiando con grazia, come che danzassero, ed egli, nel ritrarre il braccio, potè con immensa sorpresa costatare che lo squarcio s’era rimarginato del tutto.

Fu cosi che al prodigio delle api si sovrappose la prima guarigione operata da Rita.

L’evento acquistava in tal modo una connotazione profetica in più, annunciatrice di quei poteri taumaturgici dai quali sarebbe dipeso in futuro” l’impossibile salvezza” di tanti devoti. Non solo fisica, perché Rita, potrà disporre dello straordinario carisma di guarire” oltre alle gambe rotte , le corde rotte, all’ interno delle anime”.

Rita, una di quelle donne, di quella stirpe pregiata che con il suo ardore ci ha scoperto il vero Amore…

Siamo tutti operatori nell’alveare di Dio, creatori del Miele più prezioso, l’Amore! ..nella “Molteplice Unicità”!!!

E cosi Eugenio….

Valverde, 1/7/1973

Come si deve concepire una Comunità dei Figli Coscienti in Dio, secondo ADONIESIS.

“Nessuno è superiore e nessuno è inferiore.

Il più piccolo sia il più grande e il più grande sia il più piccolo.

L’Armonia delle anime deve sempre sprigionare la generosità dell’uno verso l’altro, affinché tutti siano come le api laboriose.

Il Bene istintivo sia sempre curato ed ogni cosa sia sempre al suo giusto posto secondo la regola della Legge Universale: “Copri il tuo posto con altruistico Amore”.

Pensare meno a se stessi e più agli altri.

L’ordine scaturisce dall’Armonia ed ambedue sono risultati di Evoluzione Spirituale. L’osservazione dell’ordine di quanto deriva da questo equilibrio è necessaria, se si vuole raggiungere la perfetta Armonia Psico-Fisica della comunità.

Dove regna il caos, la mollezza, l’indifferenza e l’incapacità, regna pure l’intolleranza ed anche l’insoddisfazione. Deve esistere un Mutuo e Reciproco Valore di Fraterna Collaborazione, spontaneo, scevro da ogni formalismo di casta, di razza e di religione. La Comunità dei “Figli Coscienti in Dio” è vivificata da tutto ciò che produce il “Bene per il Bene”.Adoniesis.

…….

Vorrei levarmi in alto , sopra le nuvole …gettare lo sguardo nel Tuo Immenso …

…avere per veste la candida aurora e bianche frange di nuvole, per gonna… Vorrei….

Pace , Luce e Amore

Isa del Sole

22 Maggio 2022

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