Fukushima: continua il rilascio di Acqua Radioattiva. Abbiamo già dimenticato?

Centrale Nucleare di Fukushima. ZHANG XIAOYU / XINHUA NEWS.

L’11 Marzo di quest’anno si è compiuto il 13° anniversario del terremoto di magnitudo 9,1 e del devastante tsunami che ne è seguito, generando una catastrofe che ha provocato più di 22.000 morti e dispersi, innescando così il disastro nucleare di Fukushima, che raggiunse il 7° livello di gravità secondo la Scala Internazionale degli Incidenti Nucleari dell’Agenzia di Sicurezza Nucleare e Industriale (NISA) e la peggiore dai tempi di Chernobyl (Ucraina) nel 1986.

Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Mariano Grossi e il segretario capo del gabinetto giapponese Yoshimasa Hayashi fanno un gesto durante il loro incontro presso l’ufficio del primo ministro a Tokyo, Giappone, il 12 marzo 2024. Eugene Hoshiko/Pool via REUTERS.

Il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), l’argentino Rafael Grossi, ha iniziato il Martedì 12 Marzo di quest’anno una visita in Giappone per seguire da vicino al controverso scarico in mare di acqua contaminata e trattata dalla centrale nucleare di Fukushima, iniziato il 23 di Mazo del 2023. Secondo i dati della Tokyo Electric Power (TEPCO), a partire da quella data sono stati riversati in mare oltre 31.200 tonnellate di acqua contaminata trattata svuotando così circa 30 serbatoi del sito, che contiene nel suo insiene 1073 serbatoi per un capacità totale di 1,34 milioni di tonnellate di acqua radioattiva da trattare e riversare in mare nei prossimi decenni. (l’equivalente di 500 piscine olimpiche).

Per rendersi conto dell’allarmante emergenza ambientale di cui stiamo parlando è necessario farsi due domande: 1) come è stato possibile accumulare ques’incredibile quantità di acqua radioattiva; 2) Quanto è pericolosa l’acqua radioattiva di Fukushima. Risponderemo a entrambe.

Il 12 Marzo 2011 dopo la fusione dei reattori 1, 2 y 3, con la liquefazione delle barre di combustibile contenenti uranio e plutonio riciclato, per evitare l’ulteriore surriscaldamento del combustibile liquefatto ad altissima radioattività, e quindi potenziali esplosioni con la fuoriuscita di materiale radiattivo, i tecnici della Tepco hanno iniziato a pompare acqua marina sui nuclei fusi dei 3 reattori. In questo modo l’acqua marina è stata contaminata dal materiale radioattivo, e continuano a pomparla tuttora, perché i nuclei dei tre reattori sono ancora fusi.

Secondo il National Geographic, dopo oltre 12 anni il processo di raffreddamento in corso produce ancora più di 130 tonnellate di acqua contaminata al giorno. Ecco la risposta alla prima domanda. Dobbiamo aggiungere quindi che il problema della fusione dei 3 reattori ancora non è risolto è soltato tenuto sotto controllo, almeno per il momento, ma a quale prezzo? La risposta alla seconda domanda, fatta poco prima, eliminerà tutte le incognite e farà sorgere delle inquitudini che, fra qualche anno in più, potrebbero toglierci il sonno.

I serbatoi per l’acqua contaminata di Fukushima (AFP)

L’acqua radioattiva viene risucchiata da pompe ed in seguito viene filtrata con un processo denominato «sistema avanzato di trattamento dei liquidi» («advanced liquid-processing system», o «Alps») ed in seguito viene immagazzinata in serbatoi da mille metri cubi l’uno. Dal giorno dell’incidente, dodici anni fa, ne sono stati riempiti appunto come detto poc’anzi 1.073 unità. La Tepco sa perfettamente che fra poco non avrà più luogo per lo stoccaggio di quesi serbatoi, da qui la scelta di incominciare riversare a partire dall’anno scorso l’acqua radioattiva trattata. Ma andiamo al punto cruciale: quanto è pericolosa quest’acqua contaminata?

I reattori fusi della centrale di Fukushima producono 64 elementi radioattivi, noti anche come radionuclidi o radioisotopi. I più preoccupanti — secondo quanto detto dal sito The Conversation — sono quelli che potrebbero costituire una minaccia per la salute umana: carbonio-14, iodio-131, cesio-137, stronzio-90, cobalto-60 e idrogeno-3, noto anche come trizio. Alcuni di questi radionuclidi hanno un’emivita (cioè un tempo di decadimento) breve e sono già decaduti nei 12 anni trascorsi dal disastro. Ma altri impiegano più tempo per decadere; il carbonio-14, ad esempio, ha un tempo di dimezzamento di oltre 5.000 anni! Lo stesso varrebbe per il carbonio-14 nei serbatoi, che secondo la Tepco —scrive ancora Nature — «ha attualmente una concentrazione pari a circa il 2% del limite massimo stabilito dalle normative, che si ridurrà ulteriormente con la diluizione dell’acqua di mare». Tuttavia, i ricercatori affermano che ci sono pochi dati disponibili sulla distribuzione, sul comportamento e sui potenziali effetti dell’acqua triziata e del trizio legato organicamente , e quindi valutare i rischi complessivi è quasi impossibile.

In un articolo sulla rivista Environmental Science and Technology – si envince che non si sa abbastanza sugli impatti a lungo termine del trizio (il principale radionuclide presente, con un tempo di dimezzamento di 12,6 anni) per determinare se il rilascio di più di un milione di tonnellate di acqua può essere considerato sicuro oppure no. Tuttavia, la decisione del governo giapponese di iniziare a rilasciare l’acqua radioattiva immagazzinata all’interno, una decisione approvata dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), ha generato un dibattito scientifico e pubblico, dato il suo potenziale di causare danni ambientali, nei prossimi decenni. Come risultato di una nuova ricerca a questo riguardo, condotta dall’Università di Plymouth, si cercano garanzie che verrà effettuato un monitoraggio regolare su diverse componenti dell’ecosistema della regione per esaminare l’eventuale impatto che il rilascio potrebbe avere sull’ambiente.

Il nuovo studio include una revisione della letteratura esistente sul comportamento del trizio nell’ambiente e studi che ne hanno valutato l’impatto sulle singole specie. Ciò include studi che hanno evidenziato come il trizio possa essere assorbito nei sedimenti e nel suolo, sollevando preoccupazioni sul suo possibile trasferimento nel ciclo dell’acqua e nella rete alimentare. Esistono anche ricerche che dimostrano che il trizio può causare danni al DNA di alcune specie di pesci, che potrebbero influire sulla loro forma fisica e riproduttiva e, in definitiva, sulla diversità genetica di una popolazione. Approfondendo le investigazioini, si evince che gli isotopi radioattivi nelle acque marine possono essere trasportati dalle correnti, accumularsi sul fitoplancton e nell’organismo degli animali che se ne nutrono e dei loro predatori e legarsi alle microplastiche presenti in mare. La principale corrente che costeggia il Giappone è la Kuroshio, o «corrente nera». È la seconda corrente oceanica più grande al mondo, e viaggia in senso orario dal Giappone verso l’Amerca del Nord per poi scendere verso Sud lungo le sue coste.

La corrente Kuroshio (Fonte Us National Ocean Service)

Uno studio condotto dal biologo marino dell’Università di Stanford Daniel Madigan e pubblicato sulla rivista scientifica Pnas ha trovato gli isotopi di Fukushima nel tonno pescato vicino a San Diego, in California, cinque mesi dopo l’incidente. Secondo Ken Buesseler, radiochimico marino e consulente del Forum delle isole del Pacifico, la radioattività rilevata al largo della costa occidentale del Nord America era «milioni di volte inferiore ai livelli di picco al largo del Giappone, che erano pericolosamente alti nei primi mesi del2011»: negli Stati Uniti, spiega Buesseler al National Geographic, sono stati rilevati livelli assolutamente non letali, ma questo «non significa che non dovremmo essere preoccupati!!!».

Greenpeace Giappone ha criticato la scelta di procedere con il rilascio in mare dell’acqua radioattiva. Secondo l’associazione ambientalista, «questa decisione ignora le prove scientifiche, viola i diritti umani delle comunità delle persone, incluse quelle dei pescatori». Greenpeace sostiene che il filtraggio non funziona davvero e denuncia «il fallimento della tecnologia di trattamento Alps» affermando che «circa il 70% di queste acque dovrà essere nuovamente trattato». Simili preoccupazioni sono state espresse da Buesseler, consulente del Forum delle Isole del Pacifico, secondo cui le acque filtrate contenevano ancora isotopi radioattivi in percentuali diverse a seconda dei serbatoi analizzati. «Non è corretto dire che sono stati rimossi con successo» ha detto al National Geographic.

Azby Brown, ricercatore capo del gruppo di monitoraggio ambientale Safecast, criticò sul
New York Times la mancanza di trasparenza del governo giapponese e della Tepco: «Il governo giapponese e la Tepco hanno preso la decisione di rilasciare l’acqua dopo un processo che non è stato né completamente trasparente né adeguatamente inclusivo di importanti parti interessate, sia in Giappone che all’estero. Questo getta i semi per quelli che potrebbero essere decenni di sfiducia e contese. La cosa ancora più preoccupante è che il Giappone sta creando un precedente per altri governi che potrebbero essere ancora meno trasparenti. Questo è pericoloso, soprattutto in Asia, dove sono già in funzione più di 140 reattori nucleari e ,grazie alla crescita di Cina e India, altre decine sono in costruzione, in fase di progettazione o sono state proposte. Se il Giappone, una forza culturale ed economica rispettata a livello mondiale, può farla franca scaricando acqua radioattiva, cosa può fermare altri Paesi?» chiede Brown nel suo editoriale.

E’ la stessa preoccupazione che nutriamo anche noi come Centro Studi Eugenio Siragusa – Pesolex.

In tempi oramai remoti, quanto detto fin ora è già stato annunciato da Eugenio Siragusa: il pericolo dell’energia nucleare, che con chiari effetti negativi incontrollabili derivanti dalla causante che l’Uomo ha «separato ciò che Dio ha unito»; la realtà evidente di un possibile disastro ambientale su vasta scala causato da «una scienza senza coscienza».

Lasciamo a voi il giudizio leggendo quanto segue, se effettivamente quanto descritto al principio non era stato già anticipato dal Contattato delle Potenze Celesti Eugenio Siragusa:

ACQUA ACIDA : UNA CALAMITÀ IRREVERSIBILE E MORTALE, SE NON PONETE IMMEDIATO RIPARO

VI AVEVAMO GIÀ DA TEMPO AVVERTITI DANDOVI ESATTA PREVISIONE SULL’INCOMBENTE PRIMA CHE DIVENISSE REALTÀ.

IL TORTO È VOSTRO, PER NON AVER PRESTATO GLI ORECCHI A CHI CI RAPPRESENTA NEL VOSTRO MONDO, A CHI È AUTORIZZATO A PORTARVI I NOSTRI DISCORSI, I NOSTRI VALIDI CONSIGLI, IL NOSTRO FRATERNO AMORE UNIVERSALE.

A SUO TEMPO VI AVEVAMO DETTO CHE SE NON AVESTE PRESO LE OPPORTUNE PRECAUZIONI, NON AVRESTE AVUTO PIÙ ACQUA DA BERE. ORA VI PREOCCUPATE? ORA CHE TUTTO È SERIAMENTE COMPROMESSO, AGONIZZANTE?

SIETE PERVERSI, IRRESPONSABILI, SUICIDI AD OGNI COSTO! NON ESISTE ALCHIMIA PER DISINNESCARE L’ACQUA DALLA MORTE. RICORDATE BENE CHE L’ELEMENTO ACQUA È IL PILASTRO FONDAMENTALE DELLA VOSTRA ESISTENZA; ANCHE L’ARIA, LA TERRA, GIÀ SATURE DI VELENI MORTALI.

SIETE DURI DI COLLO E PARTIGIANI DELLA MORTE! CI SIAMO PREMURATI DI METTERVI IN GUARDIA SUI PROCESSI NEGATIVI DELLA DROGA, DELL’ENERGIA NUCLEARE, SULLE SFRENATE FOLLIE DEL CONSUMISMO, SUL NECESSARIO A TUTTI E IL SUPERFLUO A NESSUNO E SU TANTI ALTRI ASPETTI NEGATIVI CHE MINANO SERIAMENTE LA VOSTRA SOCIETÀ, LA VOSTRA SOPRAVVIVENZA IN QUESTO PIANETA CHE AVETE TRASFORMATO IN UNA CLOACA DI SUDICIUME, IN UN HABITAT INFERNALE.

LA VOSTRA OSTINATEZZA, CARI TERRESTRI, VI PROCURERÀ MOLTE SOFFERENZE, MOLTI AFFANNI! UNA SERIA E RESPONSABILE PRESA DI COSCIENZA POTREBBE CAPOVOLGERE L’ATTUALE, PERNICIOSA SITUAZIONE IN CUI VI DIBATTETE PIÙ CON LE PAROLE CHE NON CON I FATTI E LE NECESSARIE OPERE DI BONIFICA GENERALE.

COME ABBIAMO DETTO: SONO VOSTRE LE DETERMINAZIONI, SONO VOSTRE LE SCELTE.

I CONSIGLI SONO NOSTRI, LA VEGGENZA È NOSTRA. NOI POSSIAMO SOLO OFFRIRE; IMPORRE NO! L’ABBIAMO PIÙ VOLTE DETTO E CONFERMATO.

A CHI HA ORECCHIE INTENDA, E CHI HA OCCHI VEDA.

IO E LORO

Nicolosi 8 Maggio 1984.

Cosa altro si può aggiungere a queste parole…

«L’enzima» Uomo, trasformatosi oramai in «virus» per questa «Cellula» Pianeta Terra, se non prenderà coscienza sull’evidenza che il cammino intrapeso lo porterà solo all’autodistruzione, non avrà alcuna possibilità di salvarsi e come già detto a suo tempo «solo il salvabile potrà essere salvato», che saranno coloro che avranno saputo preservare, coltivare e sviluppare una qualità spirituale ben precisa, degna del Nuovo Cielo e della Nuova Terra.

LA SPERANZA E’ SEMPRE L’ULTIMA A MORIRE... diceva Eugenio, ma i tempi ormai si sono accorciati enormemente…

La Scelta è soltanto Nostra….

Per il Centro Studi Eugenio Siragusa – Pesolex

Uno degli Eredi della Testimonianza del Programma

della Luce Solare dell’Aquila Giovannea

HATON BONGIOVANNI

Fonti:

  • National Geographic;
  • Ansa.it;
  • Infobae;
  • Greenpeace Giappone;
  • Iaea – Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica;

ULTIMA ORA, 14 – 03 – 24

Terremoto a Fukushima, scossa di magnitudo 5.8: nessuna allerta tsunami

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