La Famiglia SolexMal ricorda nel suo giorno, l’Annunciatore di questi Tempi Apocalittici.

Noi tutti, la famiglia SolexMal , con gratitudine Immensa , ricordiamo nel Suo Giorno, Colui che è stato L’Annunciatore di questi tempi Apocalittici, l’Annunciatore della prossima Venuta del Figlio dell’Uomo Cristificato…lui, Giovanni l’Evangelista, il Consolatore ,nonché Eugenio Siragusa, il Messaggero degli Extraterrestri , La Rivelazione Messianica di quella Verità Scomoda, che “salverà, il salvabile”.


“Non preoccuparti se qualcuno ti chiama folle. Il folle sta fuori da ogni ordine, al di sopra di ogni legge . Nulla potranno contro di lui i cani e i fattucchieri. Al suo microcosmo non si resiste, e si lascia guidare da un sole invisibile”.
(ELEUZEL)

“C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. Andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”… (Giovanni 3,1-21).


Era il 25 Marzo del 1952, quando Eugenio Siragusa compì i suoi trentatré anni; ed è proprio quell’alba che trasmutò tutto il suo essere.
La storia che segue è precisamente la storia della sua rinascita:

“Io compivo 33 anni. Per motivi di lavoro, come facevo di solito ogni giorno, mi ero alzato molto presto. Verso le sei del mattino, in mezzo ad una spessa nebbia, nella fermata della Piazza dei Martiri, aspettavo l’arrivo dell’autobus. Mi raggiungeva il rumore delle onde del mare vicino. Per distrarmi, mi appoggiai alla ringhiera del lungomare e mi misi a contemplare l’incresparsi delle onde. All’improvviso, sospeso nel cielo, velocissimo, notai un circolo luminoso di un colore bianco-mercuriale. La luce, man mano che si avvicinava, si faceva più intensa. Nel contempo, all’interno di detta luce, cominciai a distinguere un oggetto somigliante per la sua forma ad una grande trottola o cappello di sacerdote. L’oggetto si fermò nell’aria, sopra di me, dove mi trovavo. Confesso che mi sentivo terrorizzato. Avrei voluto fuggire, però non mi fu possibile.

Ero come pietrificato. Che cosa poteva essere quell’oggetto? Un fantasma? Un apparecchio sperimentale? Un fiume di pensieri passavano per la mia mente, quando da quell’oggetto partì un raggio luminoso a forma di chiodo rovesciato che si diresse verso di me e che compenetrò tutto il mio essere. In quell’istante fui invaso da una beatitudine indescrivibile. Tutta la mia paura svanì. Dopo un po’, il raggio luminoso si fece più sottile, come si fosse stato riassorbito dall’apparecchio”.

“Quell’oggetto (poi seppi che era un disco volante) descrisse un ampio circolo nel cielo e scomparve all’orizzonte. Al riprendermi, compresi immediatamente, e man a mano in modo più intenso e convincente, che mi era successo qualcosa di straordinario: una specie di ridimensionamento della mia personalità, di tutto il mio essere.
Il trauma fu tremendo. Fisicamente mi sentii malissimo.


Come se questo non bastasse, al girarmi, la geometria delle case e gli oggetti che passavano davanti ai miei occhi mi provocavano nausea e mi ripugnava il loro senso estetico. Tutto mi sembrava arcaico. Mi sentivo senza forze per andare a lavorare, e ritornai a casa. Fu una giornata di crisi profonda.


Al contempo, cominciai a sentire una voce che parlava dentro di me. Quel giorno del mio trentatreesimo compleanno fu per la mia vita, il giorno di un vero e completo cambiamento trascendentale.”


“Quella voce cominciò ad istruirmi sulla geologia e sulla cosmogonia. Mi iniziava ai misteri del Creatore. Mi fece affiorare alla mente visioni del passato, delle mie vite precedenti. Mi fece ricordare che dodicimila anni prima io ero stato uno studente di Poseidonia, in Atlantide. Mi fece rivivere quell’epoca meravigliosa, in quella civilizzazione nella quale la saggezza e l’amore erano i pilastri fondamentali sui quali si collocava la società. Io, che non avevo avuto mai alcuna predisposizione né pratica per il disegno, cominciai a sentire la necessità di disegnare e progettare. In quel periodo, disegnai papiri lunghi più di sei metri. Disegnai la forma e la posizione dei continenti nell’epoca di Mu, nella Lemure e nel periodo Atlantideo. Questo mio ridimensionamento fu possibile in virtù del contatto telepatico che si era stabilito tra alcuni extraterrestri ed io. Questa percezione extrasensoriale si andava sempre più affinando dentro di me, ma dovettero trascorrere dieci lunghi anni prima di potermi incontrare personalmente con i miei istruttori extraterrestri”.

Eugenio Siragusa , l’ uomo Segnato, continuò il suo cammino, irremovibile, ignorando le chiacchiere che si facevano intorno a lui, sempre disponibile .

“La sua presenza fisica di fronte a qualsiasi tipologia di pubblico era come un detonatore che provocava le domande più serie, più ciniche e difficili “..ma ebbe sempre risposta in tutto.
I suoi straordinari incontri con esseri provenienti da altri mondi e i messaggi a lui affidati e diffusi al mondo, hanno segnato un’epoca, in una società diffidente , corruttibile e distruttiva lasciando una eredità di grande importanza che nella quotidianità, ancora oggi, alcune anime portano avanti con dedizione .

Nei nostri cuori rimane la dolcezza infinita che sprigionava dai suoi occhi , come una carezza gentile e discreta, ma nello stesso tempo , la profondità che ci toglieva il fiato, le prerogative dello “sguardo interiore” di chi cammina nella Sua Luce , in Giustizia, Pace e Amore.

Per Centro Studi Eugenio Siragusa,

Isa del Sole

25 Marzo 2023

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